La nostra galassia: la Via Lattea
di Daniela Conti
Oggi la fisica ci dice che tutta la materia è scaturita dal vuoto, da una sua corrugazione/fluttuazione istantanea da cui si sono materializzate le particelle pre- e poi sub-atomiche. Nelle fornaci delle nubi cosmiche, matrici delle stelle, si sono formati gli atomi, prima i più semplici – idrogeno e elio – e via via i più complessi. Poi, in un processo di evoluzione lungo miliardi di anni, dalle combinazioni di atomi è nata tutta la materia che conosciamo, dalle galassie a noi. Perciò tutta la materia a noi nota è in definitiva una forma del vuoto. E questo siamo dunque anche noi: sistemi di atomi nati dal vuoto e perennemente vibranti nel vuoto. Che vuoto non è. Tutta la materia che conosciamo e che vediamo non è che il 5% dell’universo. Al restante 95% abbiamo dato un nome: energia oscura e materia oscura, ma in che cosa consiste non lo sappiamo. Il comportamento stesso – inatteso, ‘anomalo’ – dell’universo impone di ipotizzare la presenza di queste forme di materia e di energia, anche se non possiamo vederle perché refrattarie alla luce, e quindi difficili da rilevare. Ad oggi, il 95% dell’universo resta per noi invisibile e sconosciuto.
Oggi quindi la Grande Scienza riporta al centro della nostra consapevolezza e concettualizzazione del cosmo un Invisibile misterioso: un atteggiamento del pensiero che da secoli Ia cultura occidentale ha progressivamente emarginato. L’Invisibile è stato relegato nella sfera della spiritualità e della religione – o della pura superstizione per gli accecati dallo scientismo, convinti che ciò che la scienza oggi non è in grado di spiegare, semplicemente non esiste.
Anche il campo della biologia è investito da grandi scoperte che stanno rivoluzionando l’intera nostra concezione del mondo vivente. Crolla la visione DNA-centrica, crollano i dogmi che volevano le caratteristiche degli organismi predeterminate dalla sequenza di basi nel loro DNA. Il DNA non spiega tutto il funzionamento del vivente, che sempre più si rivela strettamente, evolutivamente, accoppiato all’ambiente in cui l’organismo vive. La vita – un fenomeno che ancora sfugge a una precisa definizione, fatto che dovrebbe indurci a profonde riflessioni e a grande umiltà – sempre più si rivela fondata su un incessante gioco di reciproche influenze, di trasformazione reciproca fra organismi e ambiente. La vita si manifesta in un continuo processo dinamico di creatività e adattamento, riepilogato dalla specifica storia evolutiva di ogni essere. Organismo e ambiente sono una coppia inscindibile nella visione della nuova biologia sistemica, in cui il DNA entra in gioco come uno dei fattori fondamentali per il mondo vivente, ma non certo l’unico. Sempre meglio emerge che il portatore dell’informazione genetica è l’intero sistema DNA + RNA + proteine della cellula. E siamo solo agli inizi nella scoperta della comunicazione vibrazionale, basata su basse frequenze, tra questo complesso sistema molecolare e l’ambiente esterno. Duttilità e creatività nel rispondere ai segnali ambientali si rivelano sempre più il segno distintivo del vivente. La genetica si allarga a ricomprendere l’ambiente in tutte le sue forme, dalle condizioni fisiche agli aspetti sociali e relazionali. Oggi emerge e si afferma anche nel linguaggio delle scienze biologiche una rappresentazione complessa del vivente, finora appannaggio quasi esclusivo delle scienze umane. E’ una vera rivoluzione copernicana che parte dal campo della genetica, ma investe l’interò orizzonte culturale dell’Occidente.
L’addizione di gruppi metilici alle citosine del DNA è una delle alterazioni epigenetiche che regolano il funzionamento del DNA a seconda delle condizioni ambientali (Attribution-Share Alike 4.0 International license).
Al meraviglioso cosmo, che per più del 95% non conosciamo, e alla vita che lo abita e non sappiamo cos’è, è dedicato questo libro. E a tutti coloro che hanno voglia di mettere in discussione vecchie certezze per aprirsi a una nuova, inglobante, visione del fenomeno ‘vita’ quale emerge dalla scienza degli ultimi decenni. La posta in gioco, oltre alla conoscenza di una visione scientifica non dogmatica, è la ri-conquista del senso profondo della nostra umanità, del nostro essere un tassello nel vibrante mosaico del cosmo.
La Via Lattea. Il punto rosso in basso a destra indica il nostro sistema solare nel braccio di Orione. (Credit Starchild website, NASA/ GSFC.)
NOTA; Guido Tonelli, fisico delle particelle, è stato fra i responsabili dell’esperimento presso il CERN di Ginevra che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs. Consiglio vivamente di ascoltare la sua conferenza, divulgativa e illuminante L’universo nasce dal vuoto – Fisica e dintorni, visibile qui.