copertina di Srill life

IL PROGETTO

di Daniela Conti

Ecco al via un nuovo esperimento. Ho deciso di non aspettare, per pubblicarlo, di avere finito di scrivere il libro a cui sto lavorando da un po’. Molti altri impegni si frappongono di continuo e il libro va a rilento. Un po’ troppo. Un editore l’ho già perso per strada, e con qualunque altro andrebbe a finire nello stesso modo. Ma a questo libro credo molto. Si intitola: “STILL LIFE – Natura (quasi) morta”, giocando un po’ con parole inglesi che di significati possono averne molti: “Natura morta”, “Vita congelata”, “Vita fissata”, “Vita immobile”… Dopo vedremo il perché del titolo, adesso vorrei spiegare il progetto che ho in mente.

Ho intenzione di pubblicare il libro a puntate, come i romanzi del tempo che fu, un capitolo per volta man mano l’avrò pronto. Quindi, fino a quando l’ultima parola non sarà stata scritta, il lavoro sarà in divenire. E chiunque vorrà potrà inviarmi, tramite la posta di nuovabiologia,it, commenti, critiche, suggerimenti.

Anche questo potrebbe diventare un aspetto organico del libro, come note a fondo pagina o un’appendice a parte, si vedrà anche in base alla vostra partecipazione e alle vostre proposte. Insomma vi invito a partecipare  alla costruzione di un’opera individual-collettiva, che prenderà forma piano piano. Se poi il risultato finale interesserà qualche editore, ben venga, amo i libri di carta. E adesso due parole sul libro. Proprio due, perché già leggendo la DEDICA e l’INTRODUZIONE potete farvi un’idea. Cercherò quindi di chiarire la motivazione che sta dietro la scrittura di questo libro.

L’idea centrale sta nella STILL LIFE del titolo, da intendersi come metafora di un aspetto cruciale della cultura occidentale. Infatti è come se tutti quanti noi occidentali vivessimo dentro un quadro statico, una specie di natura morta. E al nostro sguardo gli oggetti naturali appaiono del tutto o quasi privi di vita, oggetti appunto, e come tali maneggiabili, modificabili, per essere usati da noi come vogliamo.

L’ambizione del libro è di aiutare a vedere di nuovo la vita per quel meraviglioso caos che è, refrattaria a farsi irreggimentare sotto il nostro controllo. Ce lo mostra l’imprevedibilità delle traiettorie su cui incessantemente si muove e si modifica, lo comprendiamo a posteriori dalla storia della vita sul pianeta Terra. La vita è una sorta di vortice creativo, nonostante i nostri sforzi di bloccarla, ingessarla nelle pose che riteniamo più utili (= comode) per noi. E allora il libro è un invito a ritrovare il piacere di immergerci in questo vortice, di abbandonarci alle sue correnti universali.

Buona lettura