Le nuove frontiere della biologia: ovvero le nuove eresie

di Daniela Conti

Editoriale del numero di maggio 2018 di Biolcalenda

Prima ti ignorano.
Poi ti deridono.
Poi ti combattono.
E alla fine tu vinci.
Mahatma Gandhi

Il convegno internazionale “Nuove Frontiere della Biologia” organizzato dall’Ordine Nazionale dei Biologi

Per celebrare i suoi 50 anni, l’Ordine Nazionale dei Biologi ha organizzato il 2 marzo 2018 a Roma un convegno internazionale dal titolo “Nuove Frontiere della Biologia”. Il convegno è stato bollato dai media (p. e. La7 e La Repubblica-Salute del 5 febbraio) come un “convegno no vax”, un’etichetta che ormai porta con sé il senso sottinteso di “negazionisti della scienza”. Ma perché tanto accanimento contro un convegno scientifico?

L’indagine alle frontiere della scienza

Chi indaga alle frontiere della scienza si muove su un terreno dove non esistono certezze né regole ben definite, sulle quali vi sia già un consenso generale. Così questi territori di frontiera spesso sono il luogo d’indagine di scienziati “eretici”, che nell’esplorare con mente libera e nel cercare di portare alla luce ciò che ancora è ignoto, arrivano molto spesso a mettere in discussione i canoni dell’ortodossia. Per questo diventano il bersaglio di pesanti attacchi da parte dell’apparato che su quella ortodossia si sostiene e che per mantenere se stesso cerca, come sempre il potere ha fatto, di zittire ogni voce fuori dal coro, libera.

I temi del convegno

Ecco un veloce panorama dei temi affrontati nel convegno: inquinamento e suo impatto sulla salute, nuove proprietà dell’acqua, campi elettromagnetici a bassissima frequenza e loro effetti sui sistemi viventi, metagenomica, microbioma, nanoparticelle e biologia teoretica. Ognuno di questi temi sta cambiando la prospettiva con cui si considera il vivente, e quindi sta mettendo in discussione ì grandi apparati tecnologici, economici e sociali su cui oggi è organizzato il nostro modo di vivere e di sfruttare il vivente. Per esigenze di brevità qui prenderò in considerazione solo un paio di quei temi poiché rivestono per me un interesse particolare, ma gli spazi che ognuna di queste scoperte apre a nuove visioni della realtà sono enormi ed esaltanti.

L’impatto sulla salute degli inquinanti ambientali

Luc Montagnier, vincitore di un premio Nobel per la sua scoperta del virus HIV, Morando Soffritti, medico e ricercatore e oggi Presidente Onorario dell’Istituto Ramazzini (che negli anni ha dimostrato la cancerogenicità – fra gli altri – del benzene, dell’aspartame, delle radiazioni da telefonia mobile, e oggi sta sperimentando per verificare quella del glifosato) e Antonietta Gatti, coordinatrice internazionale di progetti europei sulle patologie da nanoparticelle, hanno illustrato, partendo dai risultati delle proprie ricerche, l’influenza esercitata sulla nostra salute dagli inquinanti ambientali, che sono anche tra i più impattanti “segnali” provenienti dall’ambiente esterno e diretti al DNA. Oggi è sempre più evidente che gli inquinanti interagiscono con le componenti cellulari e arrivano persino a influenzare il funzionamento del DNA, stravolgendo l’attività dei geni e indirizzandola verso la malattia. La visione che ha dominato per decenni, secondo cui il DNA è il Signore della vita e attraverso il controllo assoluto sui geni comanda tutto ciò che vive e che noi siamo, più e più volte si è rivelata falsa e dovrebbe già essere definitivamente decaduta. Eppure continua a essere la visione dominante, in base alla quale si giustificano tutti i tentativi di intervenire sul DNA, cercando unicamente nella modificazione della sua sequenza di basi la soluzione ai problemi, per esempio alle malattie. Come le nuove scoperte rivelano sempre più chiaramente, si tratta di una “soluzione” dalla vista e dalle gambe corte. E tuttavia perdura sfidando ogni approccio veramente scientifico, perché su di essa si regge l’intero apparato del biotech, con tutto quello che ciò comporta nella medicina come nella farmaceutica e nell’agrochimica. Molto importante anche il richiamo di Montagnier ad attenersi al principio etico che la salute delle persone deve prevalere su qualsiasi considerazione di tipo economico, e al principio di precauzione. Se si vuole fare vera scienza, occorre prendere in considerazione anche i fatti negativi che contraddicono le teorie correnti, e non limitarsi a quelli che le confermano.

Nanoparticelle di metalli pesanti in alcuni vaccini

Per quanto riguarda i vaccini, Antonietta Gatti ha mostrato fra le numerose immagini di nanoparticelle in tessuti umani ottenute con tecniche particolari di microscopia elettronica, anche quelle di due vaccini: in uno erano presenti nanoparticelle di fosfato di alluminio e in un altro nanoparticelle di tungsteno, metalli pesanti e tossici. Luc Montagnier ha affermato che occorre valutare i vaccini non solo rispetto alla loro efficacia, ma anche rispetto alla sicurezza, e che i dati epidemiologici a disposizione inducono a forti cautele nel somministrare vaccini multipli a bambini al di sotto di 1 anno di età.

 

nuove-proprietà-fisiche-dell-acqua

Eresie: 1 goccia

Scoperte nuove proprietà fisiche dell’acqua

Un altro dei temi al centro di questo importante convegno sono state le più recenti ricerche riguardo alle proprietà fisiche dell’acqua e al modo in cui sono influenzate dai campi elettromagnetici a bassissima frequenza. Alla base di queste nuove scoperte vi sono le più recenti acquisizioni della fisica quantistica, illustrate al convegno da uno dei massimi esponenti di questo campo, il prof. Livio Giuliani. L’acqua costituisce più del 90% del corpo di qualsiasi organismo, ma solo una trentina d’anni fa due fisici italiani prematuramente scomparsi, Giuliano Preparata ed Emilio del Giudice, svilupparono una teoria capace di spiegare in base ai principi della fisica quantistica le proprietà speciali dell’acqua e le sue funzioni biologiche.

Quelle teorie sono state più volte dimostrate corrette e oggi sappiamo che la parte organizzata (coerente) dell’acqua è in grado di immagazzinare energia e di cederla all’acqua non organizzata, generando i flussi di energia che sostengono le funzioni biochimiche = vitali della cellula. Giuliani ha citato un lavoro di Montagnier in cui si dimostra che il DNA si comporta come un’antenna che emette e riceve campi elettromagnetici a bassissima frequenza. E’ stato inoltre dimostrato che questo genere di campi EM è in grado di influenzare la “maturazione” delle cellule in tipi cellulari differenti, lo sviluppo dei tumori e l’attività di colonie di batteri.

Un cambio di visione

E’ bellissima la nuova complessità della materia vivente che emerge da queste ricerche, e per quanto resti ancora tanto da scoprire, è già evidente che il modo meccanico e riduttivo in cui abbiamo finora spiegato i processi vitali della cellula deve andare incontro a una profonda rivoluzione. A chi contestava l’omeopatia affermando che nei suoi preparati non ci sono principi attivi ma solo “acqua fresca”, Emilio Del Giudice amava rispondere con una delle sue stupende battute fulminanti, cariche di significato: “Sì, ma sappiamo che cos’è l’acqua fresca?” No non lo sappiamo, ma stiamo iniziando a scoprirlo grazie al suo lavoro e al coraggio di coloro che stanno portando avanti queste nuove idee, nonostante tutti gli ostacoli e gli attacchi a cui sono sottoposti. E allora benvenuti questi “eretici”, a loro va tutto il nostro sostegno, sentendoci fiduciosi nelle parole di Gandhi: il potere deriderà le nuove idee, poi le attaccherà, ma alla fine sarà la verità a vincere.

PS. Chi fosse interessato ai video degli interventi al convegno può trovarli nel sito dell’Ordine Nazionale dei Biologi